Alessandro Farnese

 

Alessandro Farnese (Roma, 27 agosto 1545 – Arras, 3 dicembre 1592) fu uno dei più grandi condottieri del XVI secolo, le cui vittorie hanno contribuito a dare forma all’aspetto geopolitico dell’Europa moderna. La sua figura imponente è ripresa dalla scultura equestre che popola Piazza Cavalli. Oltre ad un’eroica partecipazione alla gloriosa battaglia di Lepanto, Alessandro combatté anche nelle Fiandre, a fianco degli Spagnoli, dove guidò la vittoria contro gli Orangisti. Riguardanti questa impresa, ci sono state tramandate dai cronisti del tempo dei curiosi avvenimenti che sfuggono alla conoscenza dei più.

Il cronista Hoos Van Hojidunk ad esempio, narrando dei momenti appena precedenti alla presa di Maastricht scrive:

“… e come lampo arrivò il duca Farnese, su un cavallo scalpitante dalle mammelle di alavastro, vestito puntuto, i capelli al vento e lo scudo del ducato scintillante al sole. Ai prodi spagnoli si volse fiero, arringando pe’la battaglia: Si pugna, o valorosi – disse – finché la città crolli, a morte i Judei!”

Certo quest’elemento non basterebbe a riconoscere un tratto antisemita al condottiero di casa nostra. Si potrebbe pensare ad un errore di scrittura del Van Hojidunk senonché un’altro storico, questa volta lo spagnolo Juan Pablo Solari, che visse nel XVIII secolo e si occupò principalmente degli avvenimenti madrileni, annota il seguente anneddoto:

“… A quel tempo già si sentia avversion pe’l marrano. Che proffessandosi christiano mentia a sé stesso e alla Chiesa e al regno intero. Quando il gran Farnese ricevuto a Madrid giunse, videndo due avventori dal naso adunco injuriati dalla folla al grido di Judei Judei, il corteo arrestò, dal prodigo molosso scese e arringò i presenti tutti alle seguenti parole. – Foiga, foiga, Judei da foiga, maladiscassa, nimalassa, foigassa, va’ massi tot – e battendoli fortissimo sul groppone, alla fuga li costrinse tra le risate generali dei presenti “

Un aneddoto quantomeno curioso, bisogna ammettere. Come se non bastasse, un altro cronista militare dell’epoca che seguì parte della spedizione di Alessandro Farnese nelle Fiandre, ci illustra un ulteriore episodio. Il piacentino Giacomo Cavalli racconta:

“Si era con il Farnese e la spedizione ttutta diretti ad Anversa…. lungo la strada capitossi di incontrar un gruppo di due familje, chiaramente di Judei, in fuga dalla Spagna. Alcuni armigieri griaron Marrani, i Marrani, al cui grido sentito, Alessandro il Farnese fermò la carovana tutta e scese da’ cavallo. L’occhio rosso infuriato da bestia tenea, voltosi ai Judei iniziò a inveir come folle – La putanassa de to’ ma’, ebrei da’ figa, maladiscassa ad’na madocina, putanassa, ebrei ad merda!! – E per lunga distanza rincorse i Judei che, terrorizzati da siffatta bestialità, fugaron sperduti in diverse direzioni. E gli armigeri tutti griaron inni al condottiero che sguainò la spada al temibile grito de guerra: Cremona odiamo, Piacenza amiamo, noi siamo la curva nord!”